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"Noi crediamo, per conto nostro, che esista un determinismo sociologico così come esista un determinismo psicologico. Ma non ne concludiamo che sia impossibile alla volontà umana intervenire nei fenomeni sociali per modificarli o dirigerli. Il tutto deve qui intendersi nel modo con cui si deve definire la volontà umana. Se si intende per volontà un potere di indifferenza senza una comune misura con l'ambiente dove essa è chiamata ad agire ed è suscettibile di creare del tutto con un fiat assoluto delle nuove condizioni di esistenza, è chiaro che la concezione dell'intervento di una tale volontà non può aver posto nella scienza. Ma, se si intende per volontà un potere di riflessione e di azione suscettibile di concepire delle idee e di realizzarle, conformandosi alle condizioni ambientali e alle leggi generali della natura fisica e morale? Allora, è possibile ammettere razionalmente e scientificamente l'intervento della volontà umana. Tale azione non è più inintelligibile, dato che si esercita non contrariamente, ma conformemente al determinismo naturale e in particolare alla legge psicologica delle idee-forza."